Processo di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano. Analisi dettagliata della strategia della difesa.
Milano si prepara per uno dei processi più attesi: quello di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio di Giulia Tramontano, sua fidanzata incinta di sette mesi. Il 18 gennaio, la Corte d’Assise di Milano si focalizzerà su un caso che ha già visto la confessione dell’imputato, ma con un elemento decisivo in gioco: la perizia psichiatrica.
L’omicidio di Giulia Tramontano: fatti e svolgimenti
La vicenda ha sconvolto l’opinione pubblica: Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Nonostante la confessione e la scoperta del corpo della vittima, la difesa, rappresentata dalle avvocatesse Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, intende mettere in discussione la capacità di intendere e volere di Impagnatiello al momento del delitto. La chiave sta nella valutazione psichiatrica dell’imputato, che, secondo le informazioni del Corriere della Sera, ha ricevuto visite da un consulente psichiatrico durante la detenzione a San Vittore.
La strategia della difesa e la posizione dell’accusa
La difesa cerca di evitare l’ergastolo per Impagnatiello, facendo leva sulla possibile incapacità di intendere e volere. Questa mossa potrebbe cambiare radicalmente l’esito del processo, sebbene l’accusa sottolinei la lucidità e la premeditazione dell’omicidio. Impagnatiello dovrà rispondere di omicidio aggravato, una situazione resa ancora più complessa dal contesto: motivi futili, crudeltà, convivenza e premeditazione.
Il caso ricade sotto l’occhio esperto del giudice Antonella Bertoja, nota per aver presieduto il processo di Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio. La sua esperienza sarà fondamentale nel valutare la richiesta di una perizia psichiatrica. La tragica fine di Giulia Tramontano il 27 maggio e il processo a gennaio marcano 236 giorni di indagini intense, focalizzate sul rinforzo delle aggravanti, come rivelato dalle ricerche online dell’imputato su metodi per uccidere un feto e la somministrazione di veleno alla vittima. È probabile che l’accusa richiederà la testimonianza di un’altra donna, con cui Impagnatiello aveva una relazione.
Il caso Tramontano-Impagnatiello si presenta non solo come una tragedia personale ma anche come un complesso nodo giuridico. La confessione di Impagnatiello apre la strada alla giustizia, ma la perizia psichiatrica potrebbe rivelarsi un fattore cruciale nel determinare la sua piena responsabilità. Il processo di gennaio a Milano sarà un momento chiave per comprendere fino a che punto la giustizia può essere influenzata da questioni di capacità mentale e responsabilità individuale.